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Frequentai le scuole elementari al Conte Capri fino al quarto anno, il quinto lo feci a Torrebelvicino. Interruppi gli studi per accudire i miei due fratelli e la mia sorellina; mi occupavo di loro in tutto e per tutto, soprattutto per quanto riguardava l’alimentazione e l’igiene. Vengo da una famiglia povera ma per fortuna non abbiamo mai patito la fame; mio padre era un fornaio e mia madre era una sarta e lavorò a Thiene per ben dieci anni.
Iniziai a lavorare alla Lanerossi (di Pieve) all’età di diciassette anni; c’erano macchine molto grandi e grazie al loro ausilio si potevano tessere dodici coperte matrimoniali al giorno (di due metri e mezzo ciascuna). Ero un’addetta alla garzatura, ovvero provvedevo all’infeltrimento dei tessuti per dare spessore alle coperte. Rimasi in quel reparto per diciott’anni fino a quando non venni trasferita nella sede di Piovene Rocchette dove mi misero ad impacchettare le matasse di lana; un lavoro molto più leggero rispetto al precedente. Il clima di lavoro era molto accogliente e sereno; mi sono trovata bene con i colleghi, l’ambiente era piacevole e ci andavo volentieri. Avevo mezz’ora di pausa per il pranzo ed eravamo provvisti di buoni pasto: uno da consumare in azienda e uno lo portavamo a casa in “pignatea”.